Essere esposti a un maggior numero di parole aiuta i piccoli a sviluppare il loro vocabolario: ecco perché è fondamentale leggere tanto con loro.
L’ascolto di racconti e storie è essenziale per i bambini, per aiutarli a sviluppare un vocabolario più ricco a articolato. Basti pensare che se gli adulti che leggono circa 5 libricini al giorno ai loro figli già in età prescolare, nei loro primi 5 anni di vita, i bambini arrivano alle scuole elementari avendo ascoltato quasi 1,5 milioni di vocaboli in più rispetto ai piccoli la cui famiglia non è abituata a leggere loro nessun testo.
A fornire queste stime è un gruppo di ricerca dell’Ohio State University, che ha coniato l’espressione million word gap per indicare il divario. Questo gap potrebbe essere importante per lo sviluppo di alcune abilità legate al linguaggio, dato che essere esposti a un maggior numero di parole aiuta i piccoli a sviluppare il loro vocabolario. I risultati, basati sulla lingua inglese, sul Journal of Developmental and Behavioral Pediatrics.
Inoltre, la lettura di favole e altri testi da parte di un genitore può favorire anche importanti abilità cognitive. Ascoltando un familiare che legge, infatti, si è esposti a un vocabolario molto più variegato rispetto a quello classico proprio delle comunicazioni quotidiane. Un esempio? Il bambino potrebbe sentir parlare di canguri in Australia o dei giorni della settimana, con vocaboli che in una conversazione usuale fra genitore e figlio generalmente non emergono.
Il punto, da cui partono i ricercatori, riguarda il fatto che molti genitori dichiarano di non leggere mai o quasi mai dei libri ai loro figli. Questo problema potrebbe riguardare non solo gli Usa ma anche altri paesi, inclusa l’Italia.
I ricercatori si sono chiesti quale sia il gap di conoscenze per i bambini associato a un ascolto insufficiente di racconti. La questione è significativa, dato che “le parole ascoltate dai bambini durante la lettura dei libri da parte di altri – rimarca Jessica Logan, che ha coordinato lo studio – può avere un’importanza particolare per imparare a leggere”.
Nello specifico, gli studiosi hanno selezionato circa 30 libri cosiddetti cartonati, con le pagine spesse, e libri di figure per i bambini un po’ più grandi (sempre entro i 5 anni). Hanno poi contato le parole nei testi, osservando che i cartonati contenevano in media 140 vocaboli ciascuno, mentre i libricini con le immagini circa 228.
Con queste informazioni, gli autori hanno calcolato quanti termini i bambini avrebbero potuto ascoltare se i loro genitori avessero letto 5 di questi libri ogni giorno, nei loro primi 5 anni di vita. I dati sono stati poi paragonati con quelli di un genitore o un familiare che legge soltanto un libricino al mese al proprio figlio.
Dai risultati è emerso quello che poi gli esperti hanno denominato “million word gap”: se i genitori leggessero 5 tra questi libri ogni giorno al proprio figlio, quest’ultimo riceverebbe circa un milione e mezzo di parole prima di arrivare alle scuole elementari. Ma anche leggendo un solo libro al giorno i vocaboli in più risulterebbero essere circa 290mila.
E se un genitore non legge mai al proprio bimbo? Beh, potrebbe arrivare alla primaria avendo sentito in tutto poco più di 4.600 parole. Se invece il genitore legge 1 o 2 volte a settimana, i vocaboli totali sono quasi 64mila, e da 3 a 5 volte a settimana arriviamo già a 169mila termini.
Dunque, cosa vi consiglio? Trovate un momento della giornata in cui siete soli coi vostri bimbi, spegnete la tv e i tablet e mettete 4 o 5 libri sul tappeto. Non ci vorrà molto: basteranno anche solo 20 minuti per sfogliarli tutti e donare loro… molte nuove parole!